Serata Napoletana
È l’ultimo sabato di dicembre e, a malincuore, lasciamo il delizioso appartamentino romano, all’ombra del Cupolone, per recarci a Roma Termini, diretti a Napoli.
Roma ha un fascino particolare, un’atmosfera che non riusciamo a trovare in nessuna delle capitali europee che abbiamo conosciuto. Si ha sempre la sensazione di abitare in un borgo, con le piccole botteghette, il rapporto quasi amichevole con tutti quelli che ti circondano. Certo, avendo la fortuna di viverla da turisti, non facciamo molto testo ma, nondimeno, amiamo questa città.
Lucrezia nei mesi precedenti, ha intrapreso una relazione epistolare con Diego, incontrato in un sito di quelli che amiamo frequentare. Diego è il prototipo di uomo che lei predilige: fisico scolpito, carattere duro ma, quando serve, ruffiano e, soprattutto, tanti tanti tatuaggi. Quindi, dato che il prossimo appuntamento è una festa di Capodanno organizzata qui a Roma, decidiamo di passare due giorni nella città di Diego, per rientrare in tempo per la festa.
Il treno è piuttosto pieno ma scorre veloce nella campagna pontina. Passiamo per Latina, la città di Daniele, conosciuto tre giorni prima, ragazzo affabilissimo e abilissimo con le corde, ma non solo con esse …. La ferrovia mi è sempre piaciuta, mi offre il piacere di poter pensare, con il movimento ritmato delle ruote sui binari. Lucrezia, come sempre succede, è persa nella sua musica. All’improvviso, il mare, all’altezza di Forrmia. Lucrezia adora il mare, la desto dal suo torpore e le indico la costa. Le si illuminano gli occhi e, come sempre, mi dice “voglio fare il bagno, voglio distendermi al sole”. “Tesoro, il 29 dicembre lo considero un po’ arduo, sebbene la giornata sia baciata da un sole stupendo”. Il treno riparte, immergendosi nella campagna a nord di Napoli, dove arriviamo non molto dopo.
Per questi due giorni, abbiamo preso un appartamentino vicino a Piazza Amedeo il ché ci offre la possibilità di fare una passeggiata per via Chiaia e via Toledo. Quello che ci impressiona è la massa di persone che si riversa nelle strade in questo ultimo weekend del 2019. Non conoscevamo Napoli ma entriamo subito in sintonia con la città e la sua gente, terribilmente chiassosa ma estremamente espansiva e umana. L’appuntamento è per le otto e trenta, a Piazza Amedeo. Mi faccio la doccia e, inavvertitamente, esaurisco l’acqua calda, generando una serie di improperi non proprio amichevoli della bella Lucrezia. Alla fine ce la facciamo … Lucrezia indossa un’abito scuro, sexy ma non volgare, un bellissimo paio di calze velate nere ed un decolté sempre nero. Adora vestita in maniera così sensuale!
Diego ci sta aspettando, saliamo in auto, Lucrezia davanti e io dietro, in modo che il nostro ospite possa notare le bellissime gambe di Lucrezia, nelle calze nere …. Come immaginavo, Diego si rivela subito molto simpatico e con lui si instaura un’empatia automatica. Giustamente molto orgoglioso della sua terra, ci porta a mangiare in una pizzeria su al Vomero. Siamo un po’ in anticipo per cui andiamo a bere un aperitivo di fronte al locale. Come sempre avviene a Napoli, chiedi un’unghia e ti portano il braccio …. potevamo dire di aver fatto cena con il solo aperitivo. La pizza, poi, ovviamente superlativa. Faccio sedere Lucrezia accanto a Diego, con la segreta speranza che possa cominciare a sedurlo, discretamente, da sotto il tavolo. Parliamo di tutto, ovviamente anche di calcio – Diego stravede per la squadra della sua città – e poi Lucrezia, a fine cena, fa: “Allora, Diego, ci fermiamo alla pizza o vieni a prendere qualcosa da noi?”. Diego, che proprio di primo pelo non è, opta per la seconda soluzione è, mentre discendiamo verso il lungomare, non si fa mancare, con la mano destra, più di una carezza tra le cosce di Lucrezia. Io, da dietro, osservo la scena, eccitatissimo. Lei divarica le gambe, per favorire l’approccio, e queste sono le scene che mi mandano in visibilio.
Per tutta una serie di coincidenze astrali fortunate, troviamo parcheggio giusto davanti al portone del nostro palazzo. Evidentemente è la sera giusta ….
L’appartamento è caldo ed il letto è giusto al centro della stanza. Lucrezia comincia a baciare Diego, l’attesa è stata piuttosto lunga, e lui non si fa pregare, la stringe forte a sé ed infila la sua lingua nella bocca di mia moglie, baciandola avidamente mentre, con le mani, le stringe forte le natiche, dopo aver alzato il vestito. Come sempre avviene, vedere mia moglie che bacia un altro uomo è per me un’emozione fortissima in quanto la ritengo la persona più desiderabile e porca del mondo. Diego si toglie la camicia bianca e resta con i pantaloni addosso. Lucrezia si mette in ginocchio, slaccia la cintura, sbottona la patta dei pantaloni ed estrae il cazzo duro e voglioso del nostro comune amico. Se lo prende subito in bocca, come se fosse la cosa che desidera di più al mondo, e non è escluso che non lo sia …. Lo fa sedere sul divano, da brava Geisha gli toglie le scarpe e i pantaloni. Ricomincia a fargli un pompino quasi da indemoniata, la ho vista poche volte così presa, con la mano destra va su e giù con un movimento semicircolare, sempre tenendo il cazzo in bocca. Diego le tiene la testa giù per diversi secondi, portando Lucrezia ad un quasi soffocamento ma, nel contempo, ad un orgasmo, il primo della serata. Trovo che mia moglie abbia una predisposizione quasi naturale a succhiare il cazzo, e stasera lei sta confermando questa mia teoria. Dopo un po’, Diego si alza e mette mia moglie in ginocchio sul divano, sbattendole dentro il cazzo più duro che mai. Lucrezia ama sfidare i suoi amanti e questi, non appena possono, si vendicano … in questo caso, dopo essere entrato nell’intimità bagnata della mia adorabilissima troia, la prende per i capelli e le dà uno strattone forte che, in Lucrezia, ha l’effetto di una scarica di adrenalina. “Sbattimi, sbattimi più forte” dice lei e Diego non se lo fa chiedere due volte, aumentando la potenza di sfondamento con colpi profondi e decisi. Lucrezia inarca la schiena e comincia a gemere di un piacere molto più che profondo.
Il letto è lì, comodo, per cui parrebbe stupido non approfittarne. Diego la spinge sul letto con un certo vigore, il fisico non gli manca, e lei lo guarda con occhi di sfida. Lucrezia adora queste situazioni, le piace essere preda ma, in lei, alberga anche l’istinto della predatrice. Per questo motivo, una delle mie fantasie, è quella di ordinarle di sedurre una persona sconosciuta, magari in un cinema …. ma questa fantasia non è centrale, in questa bella serata partenopea.
Diego le ordina di mettersi a carponi, “ora la scoperà in culo” penso io, invece Diego prende la cinta e comincia ad assestare dei colpi secchi sulle candide natiche di mia moglie. Il rumore del cuoio sulla pelle ha un ché di lugubre, quasi da Inquisizione spagnola ma, Lucrezia, parrebbe essere di tutt’altro avviso. Io, che le sto dietro, vedo come la sua vulva si sia ingrossata e, dal riflesso, di come sia bagnata. La pelle, ora, è di un candore arrossato. Più lui intensifica le scudisciate, più lei gode. Lui la fa girare e le divarica le gambe. Con la cintura, comincia a frustare il clitoride, con colpi meno decisi, ma sempre molto incisivi. È qui che Lucrezia ha il suo secondo orgasmo, piuttosto bagnato e potente. Diego la lascia un po’ sbollire prima di penetrarla fino in fondo, mentre lei lo abbraccia e gli succhia la lingua, in un bacio non propriamente casto. Diego si mette dritto sulla schiena, divarica ancor di più le gambe di mia moglie, sempre splendide nelle calze velate, ed infila il suo cazzo nell’orifizio anale, provocando un sussulto di piacere alla mia cara Lucrezia. Con le dita, mentre la scopa in culo, le accarezza il clitoride provocando un piacere irrefrenabile alla mia bellissima troia. Ad un certo punto, estrae il cazzo, tira su la testa di mia moglie tirandola per i capelli, e avvicina il cazzo vicino alla sua bocca. Lei prende a succhiarlo, prima che lui esploda in un orgasmo potentissimo che le entra in bocca e, in parte, sul viso. Credo possano essere entrambi molto soddisfatti, di sicuro io lo sono. Ho visto mia moglie all’opera e, per me, questo è il massimo del piacere. Io e Diego ci stendiamo a letto, dopo che lui si è rinfrescato, mentre Lucrezia va in bagno, a fare la stessa cosa, immagino.
Quando esce, noto nei suoi occhi un bagliore strano … “che cazzo ha in mente??”, mi chiedo. Prende la cinghia di Diego e comincia lei a percuoterlo, magari non con lo stesso vigore che lui ha usato prima, ma con l’inequivocabile scopo di risvegliarci dal torpore e di continuare la serata. “Magnifica troia”, penso. Diego, che proprio remissivo non è, la prende di cattiveria e la scopa nuovamente, sfidando la malcelata sorpresa di Lucrezia. Lei lo ha sfidato, ora ne paga le conseguenze, anche se, sembra piuttosto evidente che è proprio quello che desiderava ….
Dopo averla scopata per bene, decidiamo di fare una doppietta per cui io mi metto sotto, Lucrezia mi cavalca e Diego prova a scoparla da dietro, senza successo in quanto il letto è troppo basso. Ci,stendiamo a letto, con Lucrezia in mezzo, quasi come nella locandina del film Novecento, di Bernardo Bertolucci. Lucrezia si fa coccolare e, nel frattempo, comincia ad armeggiare con i nostri cazzi, cominciando a segarci. La temperatura si alza e lo stesso facciamo noi tre. Diego fa divaricare le gambe a Lucrezia, mentre io la bacio e, le infila due dita nella vagina, cominciando a sollecitare la parte anteriore della stessa e portando il successivo orgasmo ad essere un fiotto continuo del piacere del mio tesoro, che crea un piccolo lago nel pavimento. Incurante di ciò, mia moglie si mette in ginocchio e comincia a succhiare entrambi i cazzi, come pervasa da un fuoco che divampa dentro di lei. Non resisto moltissimo e, approfittando della sua bocca aperta, riverso tutto il mio sperma sulla sua lingua avida di piacere maschile. Lei, sapendo di farmi impazzire, deglutisce tutto e mi fa vedere le linguetta pulita, per poi continuare a succhiare il cazzo del nostro caro amico. Lui ci mette un po’ a venire, la seconda volta è sempre più lunga, ma poi, con il cazzo messo di lato, esplode pure lui con fiotti potenti che schizzano fino sulla parete e, parte di essi, scivolano maliziosi della bocca di mia moglie.
La serata è veramente finita ora. Ci laviamo, ci rivestiamo e scendiamo con Diego fino al portone di ingresso, per accomiatarci. È stata una bellissima serata, Diego ci ha pure omaggiato di un bellissimo quadro raffigurante la sua stupenda città, abbiamo incontrato una persona che, siamo certi, difficilmente uscirà dalla nostra vita e abbiamo avuto il piacere di conoscere una città magnifica che, anch’essa, rimarrà per sempre tra i nostri ricordi più belli.
Con Diego, dato che poi lavora nella nostra stessa regione, sicuramente ci rivedremo. Nel frattempo, ci godiamo questa splendida serata, momenti indimenticabili che solo questo nostro stile di vita ci sa offrire!